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Domenica, 25 Agosto 1991

1991 - Siria

Effettuare un viaggio in Siria nel settembre del 1991, all’indomani della prima guerra del Golfo, sembrò una scelta azzardata, quasi una sfida alla sorte.

Ricordo che nelle agenzie di viaggio non si trovavano né opuscoli né depliants, mentre internet era ancora agli albori.

Ma la voglia di fare qualcosa di diverso, l’amore per la storia e la cultura, la curiosità di tuffarsi in una realtà quasi del tutto sconosciuta unita alla stuzzicante fantasia del “fai-da-te”, mi spinsero verso la Siria.

Fu così che si alzò il sipario dinnanzi ad un mondo meraviglioso; due settimane a contatto con la gente, scrutando con rispetto la loro quotidianità, visitando imponenti siti archeologici, ricche moschee, villaggi di periferia, città, strade affollate o desolate, suk, hammam.

Tutto ciò che offre un paese con alle spalle una storia millenaria.

La Siria, culla della civiltà mediterranea, terra nella quale iniziò fin dall’8.500 a.C. la straordinaria avventura umana nella valle dell’Eufrate.

Questa terra, ricca di storia e cultura, è stata testimone, fin dalle epoche più remote, del passaggio delle civiltà che qui si stabilirono. I regni di Mari, Ebla ed Ugarit ne sono testimonianza fin dal III millennio a.C. e poi i Sumeri, gli Egizi, i Greci, i Romani, fino alla definitiva conquista da parte del mondo islamico.

Il mio viaggio si è sviluppato partendo da Damasco (con le sue strade affollate, la stupenda Moschea degli Omayyadi, il suk, l’hammam), passando attraverso Maalula,  Hama (con le imponenti Norie sul fiume Oronte), il maestoso Krac dei Cavalieri, memoria delle crociate agli inizi del secondo millennio, il sito di Apamea con il suo bel colonnato corinzio, gli scavi archeologici di Ebla.

Ed ancora la caotica Aleppo, con la sua imponente cittadella, i resti del Santuario di San Simeone Stilita, quindi giù verso il deserto a scoprire la straordinaria Palmira (Tadmor per gli arabi): stupendo sito archeologico con il Tempio di Baal (poi distrutto dall’ISIS) , la Grande Via Colonnata, il teatro (prima metà del II sec. d.C.), il Tetrapilo.

Da non perdere la vista al tramonto dal castello arabo sulle rovine.

Infine, il bellissimo ed austero teatro romano di Bosra ancora oggi utilizzato.

Purtroppo la Sira nel corso della recente guerra civile ha subito pesanti devastazioni che hanno deturpato per sempre parte di quei meravigliosi siti archeologici.

La speranza è che il paese possa presto tornare alla normalità per offrire ai visitatori la possibilità di ammirare ciò che è scampato alla furia distruttrice dell’ISIS.

Antonello Serrao

 

 

Domenica, 25 Agosto 1991

 

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